giovedì 27 febbraio 2014

DA LEGGERE BELLISSIMA

Un vecchio camminava per una strada con il suo cane. Si godeva il paesaggio, quando ad un tratto si rese conto di essere morto. Si ricordò quando stava morendo e che il cane che gli camminava al fianco era morto da anni. Si chiese dove li portava quella strada.
Dopo un poco giunsero a un alto muro bianco che costeggiava la strada e che sembrava di marmo.
In cima a una collina s'interrompeva in un alto arco che brillava alla luce del sole.
Quando vi fu davanti, vide che l'arco era chiuso da un cancello che sembrava di madreperla e che la strada che portava al cancello sembrava di oro puro.
Con il cane s'incamminò verso il cancello, dove a un lato c'era un uomo seduto a una scrivania. Arrivato davanti a lui, gli chiese:
- Scusi, dove siamo?
- Questo è Il Paradiso, signore, - rispose l'uomo
- Wow! E non si potrebbe avere un po' d'acqua?
- Certo, signore. Entri pure, dentro ho dell'acqua ghiacciata.
- L'uomo fece un gesto e il cancello si aprì
- Non può entrare anche il mio amico? - disse il viaggiatore indicando il suo cane.
- Mi spiace, signore, ma gli animali non li accettiamo.
- L'uomo pensò un istante, poi fece dietro front e tornò in strada con il suo cane.
Dopo un'altra lunga camminata, giunse in cima a un'altra collina in una strada sporca che portava all'ingresso di una fattoria, un cancello che sembrava non essere mai stato chiuso. Non c'erano recinzioni di sorta.
Avvicinandosi all'ingresso, vide un uomo che leggeva un libro seduto contro un albero.
- Mi scusi, - chiese - non avrebbe un po' d'acqua?
- Sì, certo. Laggiù c'è una pompa, entri pure.
- E il mio amico qui? - disse lui, indicando il cane.
- Vicino alla pompa dovrebbe esserci una ciotola.
Attraversarono l'ingresso ed effettivamente poco più in là; c'era un'antiquata pompa a mano, con a fianco una ciotola.
Il viaggiatore riempì la ciotola e diede una lunga sorsata, poi la offrì al cane.
Continuarono così finché non furono sazi, poi tornarono dall'uomo seduto all'albero.
- Come si chiama questo posto? - chiese il viaggiatore.
- Questo è il Paradiso.
- Beh, non è chiaro. Laggiù in fondo alla strada uno mi ha detto che era quello, il Paradiso.
- Ah, vuol dire quel posto con la strada d'oro e la cancellata di madreperla? No, quello è l'Inferno.
- E non vi secca che usino il vostro nome?
- No, ci fa comodo che selezionino quelli che per convenienza lasciano perdere i loro migliori amici.

martedì 4 febbraio 2014

I NOSTRI ANGELI

UN ANGELO

Ero vicino al tuo letto la scorsa notte.
Ero venuto a dare un´occhiata.
Ho visto che stavi piangendo e non riuscivi a prendere sonno.
Ho uggiolato piano piano quando hai asciugato una lacrima dal tuo viso,
"Sono io, non ti ho lasciata, è tutto a posto, sto bene, sono qui".
Ero vicino a te a colazione, e ti ho guardata versare il caffè,
stavi pensando a quante volte le tue mani mi avevano accarezzato.
Ero con te nei negozi oggi, le tue braccia erano doloranti,
ed io avrei voluto portare i tuoi pacchi, ma non ho potuto.
Ero con te oggi quando sei andata alla mia tomba,
te ne prendi cura con molto amore.
Voglio rassicurarti, io non sono là.
Ho camminato con te per la casa mentre cercavi le tue chiavi,
ti ho toccata con la zampa,
ho sorriso e ti ho detto.
"Sono io".
Sembravi molto stanca e triste seduta su quella sedia,
ed io ho cercato con tutte le mie forze di farti sentire che ero lì, vicino a te.
Per me è possibile starti cosi vicino,
sempre e dirti: "Non me ne sono mai andato".
Eri seduta tranquilla, poi hai sorriso, penso che tu sapessi...
che, nella quiete della sera, io ero molto vicino a te.
Il giorno è finito... sorrido e ti guardo sbadigliare, e ti dico:
"Buonanotte, che il Signore ti benedica, ci vediamo domattina".
E quando arriverà il momento in cui tu attraverserai
il breve spazio che ci divide,
io ti correrò incontro per darti il benvenuto,
e resteremo fianco a fianco.
Ho molte cose da mostrarti,
e ci sono molte cose da vedere per te.
Sii paziente, arriva fino alla fine del tuo viaggio...
e poi vieni a casa, vieni da me.