giovedì 12 giugno 2014

DALAI LAMA

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dalailamaitaliaPisa, 12 giu – La massima autorità spirituale tibetana, oggi a Pomaia in provincia di Pisa, non si accoda al buonismo imperante e sostiene che sull’immigrazione “bisogna avere il coraggio di dire basta”.
‘Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore – ha detto il Dalai Lama rispondendo a una specifica domanda sull’emergenza immigrati nel mediterraneo.
Non è possibile pensare – ha aggiunto - che sia sufficiente l’accoglienza a risolvere il problema. Gli italiani, e i siciliani soprattutto, stanno dimostrando un gran cuore ma per risolvere il problema dei profughi è necessario intervenire in quei Paesi, impegnarsi per superare le guerre, spesso a sfondo religioso, che provocano gli esodi e superare anche il grande divario tra ricchi e poveri per costruire una società migliore. Serve quindi un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace”.
A commento delle dichiarazioni è intervenuto a caldo l’onorevole Mario Borghezio, parlamentare europeo della Lega, dichiarando: “Sul tema dell’immigrazione il Dalai Lama mostra di avere le idee molto chiare, per dirla tutta, più chiare di quelle di Papa Francesco che, talora, sembra sottovalutare l’impatto che l’invasione degli immigrati ha sulle deboli strutture di Paesi come il nostro.
Noi che abbiamo sempre venerato il Dalai Lama come difensore della libertà e dell’identità del popolo tibetano non possiamo non apprezzare altamente la grande lezione che questa guida spirituale sta dando a tutti, ivi compresi coloro, come i nostri attuali governanti che fingono di non conoscere i guasti e la pericolosità dell’apertura indiscriminata delle porte di un Paese a clandestini e pretesi ‘rifugiati’”.
Cristiano Coccanari

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